Spunta una testimonianza nelle indagini a carico della donna di 31 anni tratta in arresto a Prato per abusi sessuali su un 13enne.
Il ragazzo oggi ha 15 anni e dopo due anni di rapporto con la donna è diventato padre.
La mamma preoccupata per il comportamento dell’adolescente, si è rivolta all’istruttrice della palestra che frequenta dall’età di 5 anni nonchè frequentata anche dalla donna.
Il genitore racconta all’istruttrice di essere a conoscenza che il ragazzino messaggiava con una donna il cui figlio frequenta la palestra, pertanto chiedeva di fare un incontro nel quale cercare di capire la situazione. Durante l’incontro nell’ufficio dell’istruttrice con la madre ed il ragazzo in un primo momento racconta all’istruttrice che cercava di rassicurare la donna che gli diceva di volersi uccidere. L’allenatrice insospettita dal fatto che ne parlasse con lui chiedeva come mai ed il ragazzo rispose nervosamente di non saperlo, quindi gli è stato chiesto di far vedere le chat ma lui risponde di averle cancellate, quando la donna suggerisce di portare il cellulare un operatore telefonico per risalire alle chat, lo stesso si agita sempre di più. Infine quando gli fu domandato chi fosse il padre del bambino piccolo della donna, questi prese a piangere.
L’adolescente confessa di aver saputo dalla donna di essere il padre.
Il ragazzo racconta altresì di aver letto su facebook della gravidanza della donna alla quale aveva chiesto se fosse suo il bambino e lei aveva negato.
La donna solo successivamente confessa che è suo figlio e si rifiuta di abortire dicendo non poteva più farlo.
Il ragazzino si dispera piangendo temendo la sua vita rovinata. Nel parlare del suo primo incontro con l’operatrice sanitaria dice che non era consapevole delle conseguenze.
Un altro testimone della stessa palestra, racconta che la donna aveva a che fare sempre solo con ragazzini. Il testimone aggiunge che circolano voci sulla normalità della donna che tuttavia non ha mai nascosto l’ultimo nato non fosse del marito.
Dalle indagini emerge la donna è ossessionata dal ragazzo del quale era gelosa fino a volersi uccidere e per il quale voleva separarsi.
La stessa quando vede l’adolescente sui social con una coetanea di scuola, scrive al 14enne se è innamorata di lei perché continua a frequentarla, forse solo per i sesso!
Lui risponde di essere esasperato, lei minaccia di uccidersi e di aver trovato il modo per farlo, ovvero iniettandosi aria nelle vene.
Il controllo giovani oggi può essere determinante per evitare simili situazioni.
Fonte: Corriere della Sera