Rinchiuso in camera da letto dove è stato fino al terzo anno d’età costretto al buio in un passeggino. Alimentato solo con cibo per neonati, non era in grado di muoversi, masticare e parlare. Crudelmente picchiato dai genitori se piangeva. Tratto in salvo dai carabinieri che hanno effettuato un controllo giovani e minori.
Oggi è un 11enne felice con un’altra famiglia.
Il padre del bambino con problemi di droga e alcool, ha fatto ricorso sullo stato di adottabilità che però non è stato accolto dalla corte di cassazione interessandosi di controllo minori .
Infatti è stato adottato dalle persone a cui era stato affidato per 5 anni e che lo hanno aiutato nel percorso riabilitativo.
La triste storia è iniziata nel 2011 quando le forze dell’ordine, sono state avvisate dai vicini che sentivano urla provenire dall’abitazione dei genitori peraltro appartenenti a buona famiglia dell’agro nocerino.
All’arrivo dei carabinieri, la nuora picchiava la suocera e tentava di romperle la testa con un vaso, poi scoprono che c’è un bambino in camera da letto. E’ al buio nella culla tra scatole di psicofarmaci giornali e libri. Viene subito segnalato il caso al Tribunale dei Minori che urgentemente affida il bambino ad una comunità, dove gli vengono riscontrati i problemi di denutrizione, scarsa tonicità muscolare poiché sempre disteso pertanto non sapeva camminare, nemmeno parlare, mangiare ed ingoiare. Nel 2012 inizia con la fisioterapia e viene affidato ad una coppia che non aveva figli. Nel 2013 viene nominato curatre speciale l’avvocato Caponigro.