La Camera ha votato la proposta di legge relativa all’assegno in caso di divorzio.
Lo scopo è quello di adeguare la normativa al contesto sociale cambiato negli anni.
Il sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone, dice che si deve giungere provvedimento normativo che vada oltre. Quindi il modo di vivere nel corso di matrimonio non deve essere considerato determinante per l’assegno.
Le rettifiche riguardano l’art.5 rispetto alle normative del divorzio.
In una sentenza di divorzio il tribunale nell’attribuire l’assegno ad un coniuge deve considerare: il periodo di tempo del matrimonio, lo stato economico e della persona post matrimonio, età e condizioni di salute. La partecipazione sia economica che personale nella gestione familiare e nella contribuzione al matrimonio. Beni e guadagni dei coniugi. L’incapacità di produrre reddito dovuta magari ad una non preparazione professionale, scarse competenze lavorative per assolvere a doveri coniugali e familiari. Il curarsi di minorenni, disabili.
Un altro cambiamento riguarda l’eventuale carattere temporaneo per l’assegnazione, ovvero rispetto a complicate condizioni economiche.
Inoltre l’assegno non va più corrisposto per eventuali nuove nozze ma anche unioni civili o di durevole convivenza.
Fonte: Il Mattino www.ilmattino.it